Negli ultimi quattro decenni sono stati fatti passi da gigante nell’ambito delle protesi fisse, per quanto riguarda cioè capsule o meglio corone e ponti. Rispetto alle corone “stampate” in metallo degli anni ’60, antiestetiche e in più sovente dannose per i tessuti intorno al dente, si è passati negli anni ’70 alle cosiddette corone in “oro-resina”, con un’estetica accettabile ma un’elevata possibilità di distacco delle faccette (si trattava di weneer, che significa impiallacciatura: da qui la possibilità di distacco). Inoltre il piano occlusale in oro era ben evidente aprendo la bocca.